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Il sistema organizzativo serico in età pre-industriale


Il sistema organizzativo produttivo serico in età preindustriale, era, come per il lanificio, quello della manifattura disseminata o decentrata. Con questa espressione si descriveva il processo di lavorazione che veniva svolto in luoghi differenti, la cui  caratteristica principale consisteva nel fatto che alcune operazioni venivano eseguite direttamente nelle abitazioni dei lavoratori, i quali utilizzavano strumenti di produzione di loro proprietà ed altri che venivano forniti dal mercante imprenditore. Possiamo notare che a Verona e Vicenza, in particolare, questo sistema produttivo organizzativo non era l’unico: accanto alla figura del mercante imprenditore troviamo la presenza di piccoli produttori che lavoravano, su commissione, per il mercante.
Anche se la struttura organizzativa rimane pressoché la stessa, favorita soprattutto dal fatto che i mercanti serici vicentini e veronesi erano anche imprenditori lanieri (facilitando così la trasmissione del sistema organizzativo), per il setificio assistiamo ad una sostanziale differenza per quanto riguarda la bottega del mercante imprenditore.
Differentemente dal lanificio, la bottega del mercante imprenditore divenne luogo in cui: si concentrava la direzione delle diverse fasi lavorative; si controllava che al di fuori, nei domicili dei vari artigiani, venissero svolte le lavorazioni; si teneva la contabilità.
Per quanto riguarda la collocazione dei prodotti sui mercati, questa segue lo stesso principio che abbiamo visto nell’organizzazione del commercio collegata al lanificio. Anche in questo caso i sistemi sono due: quello del sistema di aziende e quello dell’agente commissionario. Per vendere i prodotti serici, i mercanti stipulavano un contratto di compagnia con il proprio direttore operante nel paese di interesse, il quale diventava così loro socio. Questa era fondamentalmente l’organizzazione commerciale adottata dalle grosse compagnie toscane, ad esempio quelle fiorentine e lucchesi. In Veneto, il sistema maggiormente usato era quello dell’agente commissionario; in questo caso il mercante operava tramite un commissionario che veniva pagato  con una provvigione basata sul ricavato delle vendite. Troviamo però una particolarità per quanto riguarda il setificio: per questo settore è stato dimostrato che, molto spesso, l’agente commissionario del mercante veneto poteva essere ad esempio uno di quei mercanti fiorentini o lucchesi che avevano fatto dei contratti di compagnia per operare a Lione, ovverosia il mercante che aveva fatto un contratto di compagnia con il direttore della filiale di Lione, il quale poteva essere l’agente commissionario di un altro.

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