lunedì

LA DIFFUSIONE DELLA SETA IN ITALIA

La crescita della produzione serica in Italia iniziò con la fine del Quattrocento: in questo periodo il paese si presentava soprattutto come un’area di produzione di materia prima, di seta grezza.
Inizialmente la diffusione della seta grezza avvenne nell’Italia meridionale, soprattutto in Calabria e Sicilia, aree in cui maggiormente veniva effettuata la coltivazione dei gelsi. Successivamente, a partire dal XV secolo, questa cominciò a diffondersi in varie zone della Pianura Padana; una delle aree a maggior concentrazione produttiva di materia prima fu proprio la terraferma veneta, in particolare i territori di Vicenza e Verona che in seguito diverranno i più grossi produttori europei di seta grezza.
Come si può immaginare, la seta grezza poteva essere esportata e ciò implicava uno svantaggio economico non trascurabile, in quanto il valore aggiunto si trovava sul prodotto finito e non sul semilavorato. Quindi, se un paese si specializzava sulla materia prima, non poteva certamente rappresentare il paese guida ed è proprio per questo che l’Italia, da dominatrice dell’economia europea, fu sottoposta al superamento da parte dei paesi del Nord Europa.
Malgrado questo, in Italia persistettero città come Lucca, Firenze, Milano e Genova che producevano il manufatto finito; è importante inoltre ricordare Bologna, che si specializzò in una produzione particolare di drappi serici: il velo da seta, un tessuto molto leggero che doveva essere trattato per essere completato.
Se il 1146, con l’apertura di setifici a Palermo, Reggio Calabria, Catanzaro e Messina, segnò l’inizio della grande arte serica italiana, il 1272 vide aperta a Bologna, dal lucchese Francesco Borghesano, la prima torcitura.












Foto: Anni '30. Lavorazione dei bachi da seta a montalicino

Il declino italiano



La produzione di bozzoli in Italia comincia a declinare nel periodo tra le due guerre mondiali fino a scomparire dopo l'ultima, a causa di due fattori: la produzione di fibre sintetiche e il cambiamento dell'organizzazione agricola. Con l'inurbamento e l'industrializzazione la concorrenza estera divenne insostenibile. Continuarono a produrre, grazie alle tecnologie avanzate e all'alta qualità dei prodotti destinati alla moda e all'arredamento, le tessiture e stamperie del centro-nord, che lavoravano seta cinese. Ora che i paesi asiatici si stanno massicciamente industrializzando e il loro livello tecnologico e qualitativo si adegua alle esigenze occidentali la loro concorrenza è diventata insostenibile: molti produttori italiani si limitano a commercializzare coi loro marchi prodotti interamente realizzati all'estero. Nel 1900 i maggiori esponenti dell' industria serica italiana furono le famiglie Gavazzi e Ferrario (cav. comm. grande uff. Angelo Ferrario, presidente nazionale ed internazionale dell'industria serica dal 1913 al 1929) e la ditta Schmid. La Schmid aveva stabilimenti a Cavenago di Brianza (MB) ed a Cassolnovo (PV), ma aveva sede a Milano. A Cavenago venne prodotta tutta la stoffa usata per ricoprire i palchi e le pareti del teatro alla Scala di Milano dopo i bombardamenti subiti nella seconda guerra mondiale. Sempre a Cavenago venne confezionata tutta la stoffa usata per produrre il manto della Regina d'Italia, Elena del Montenegro.

Nessun commento:

Posta un commento